La frase latina “Quis ut Deus?” significa “Chi è come Dio?”.
È tradizionalmente usata come motto dell’Arcangelo Michele, che nella tradizione biblica viene raffigurato come l’angelo che scaccia Lucifero dal Paradiso dopo la sua ribellione a Dio.
La frase è quindi un’affermazione dell’unicità e della superiorità di Dio rispetto a tutte le altre creature.
Ho deciso di introdurre questo articolo, scomodando l’Arcangelo Michele, capo delle Milizie Celesti, che tutto sa e tutto osserva.
COSA FAI PER RENDERE IL MONDO UN POSTO MIGLIORE?
Questa dovrebbe essere la domanda cardine dell’esistenza di ogni uomo e di ognuno di voi che state leggendo.
Senza la consapevolezza che siete nati per evolvere e di conseguenza per aiutare il prossimo a creare amore e bellezza, l’oscurità prenderà sempre il sopravvento sulla luce e in ogni ambito
Questa è una frase MAGICO-ALCHEMICA: tutte quelle espressioni trasformanti e trasformative che aiutano la trasmutazione delle emozioni inferiori in emozioni superiori; il lavoro su di sè
Ogni mattina ponetevi questa domanda e la sera, prima di andare a dormire chiedetevi se avete reso il mondo un posto migliore oppure no
Inoltre, potreste chiedere al vostro interlocutore quale sia il suo scopo esistenziale e se si è mai posto questa domanda, così preziosa e catartica: dalla sua risposta conoscerete il livello di coscienza momentaneo di quella persona e di conseguenza perchè lo avete attratto.
La legge di attrazione è inesorabile!
DANTE ALIGHIERI E LA VOLONTA’ DI PORTARE BELLEZZA NEL MONDO
- Paradiso, Canto XI, 28-30:
“Onde, per non fallire, / l’altrui volontà ne la tua, che fia / sempre con quella del voler di Dio.”
In questi versi, Dante sottolinea l’importanza di conformare la propria volontà a quella di Dio, riconoscendo la sua superiorità e il suo disegno provvidenziale.
- Paradiso, Canto XXVI, 130-132:
“E io: ‘Perché la fede sanza opere è morta, / come mostra il mio testo, e voi il dite, / qual fede è quella che mi fa sì forte?'”
Qui Dante, attraverso la domanda posta a San Giacomo, evidenzia come la fede debba essere accompagnata dalle opere, ovvero da un concreto impegno nel seguire la volontà divina.
- Inferno, Canto III, 18-21:
“Per me si va ne la città dolente, / per me si va ne l’etterno dolore, / per me si va tra la perduta gente. / Giustizia mosse il mio alto fattore;”1
GESU’ CRISTO E LA VOLONTA’ DI PORTARE BELLEZZA NEL MONDO
- Matteo 6:24: “Nessuno può servire due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si legherà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza”.
- Matteo 20:26-28: “Non sarà così tra voi; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore; e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo; come anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”.
- Marco 10:45: “Infatti anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita in riscatto per molti”.
- Luca 22:27: “Chi è più grande, colui che siede a tavola o colui che serve? Non è forse colui che siede a tavola? Eppure io sono in mezzo a voi come colui che serve”.
- Giovanni 12:26: “Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà”
Tanto bene
Maria Sara D’Agostini
”Serva di Dio” aeternum
La perfetta salute e il pieno Risveglio sono in realtà la stessa cosa
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Il dolore è ciò con cui ci identifichiamo quando non conosciamo noi stessi

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