LE PREGHIERE CHE CAMBIANO LA VITA

Non è un segreto che la preghiera salverà il mondo, lo dicevano anche i padri della saggezza antica, il punto è: perchè se si conoscono queste verità, dopo millenni di sperimentazioni ed evoluzione spirituale dell’uomo, l’uomo sceglie comunque di NON pregare o di farlo molto poco?

Le ragioni sono molteplici, mancanza di umiltà, il credere che pregare non serva a niente, il pensare che la preghiera tolga tempo ad altro, etc

E’ necessario prendere coscienza che proveniamo da Dio e a Dio dovremmo tornare, quindi cercare di fuggire da Dio è come voler mettere la testa sotto al tappeto

Invito tutti a riflettere sulla potenza della preghiera quale strumento fondante e quotidiano che vi ”riannoda a Dio Padre”

«È stato Dio, e nessun altro, a salvare il mondo. Il mondo, però, deve volerlo, desiderarlo. La preghiera serve a questo: lasciare che Dio venga in noi e operi in noi la sua salvezza. Pregare è vivere al suo cospetto, essere aperti a Lui. Divenire poco alla volta figli e figlie del Padre. Io non potrò essere salvato mio malgrado. La preghiera è il “sì” rivolto a Dio che lo autorizza a trasformarmi».

Ora veniamo al cuore dell’articolo, vi suggerisco le preghiere più forti e intense da un punto di vista trasformativo e spirituale. Ve le allego come foto in modo che sarà più facile per voi fare degli screen e salvarli

1- IL SANTO ROSARIO

Trovate altri dettagli e modalità di preghiera anche nel mio ebook: il Santo Rosario commentato in chiave di Risveglio. Vi propongo di seguito i misteri in stile classico

Il Santo Rosario è una catena continua nel rapporto con Dio, nonchè la base spirituale di ogni vostra giornata

2- LA VIA CRUCIS

Ce ne sono diverse di edizioni interessanti come commentari alla Via Crucis ma in questo articolo, come detto in precedenza, vi indico l’edizione più approfondita e spiritualmente elevata

Con questo testo avrete la possibilità di meditare profondamente sul senso del dolore nella vostra esistenza, attraverso i dolori vissuti dal Cristo

3- VISITA A GESU’ NEL TABERNACOLO

Questa preghiera vi riconnette all’amore divino. La potrete fare davanti al tabernacolo ma soprattutto quando non partecipate alla Messa o vi sentite ”lontani da Dio”

4- CONVERSAZIONE CON GESU’ CRISTO PER 33 GIORNI

Questa preghiera ve la suggerisco per entrare in rapporto intimo con il Maestro, Gesù Cristo

Dura 33 giorni, nei quali vi renderete conto della trasformazione che il Maestro è in grado di compiere attraverso di voi se vi mettete a servizio

5- LA PREGHIERA DEL CUORE

Questa ultima preghiera sarà utile per lavorare sul cuore, sia in senso fisico che emotivo

Vi permetterà di aprire il cuore e abbracciare l’amore divino totalmente

Buon preghiera di Risveglio a tutti voi!!

Tanto bene

Maria Sara D’Agostini

”Serva di Dio” aeternum

La perfetta salute e il pieno Risveglio sono in realtà la stessa cosa

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Il dolore è ciò con cui ci identifichiamo quando non conosciamo noi stessi

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#lapotenzadellapreghiera

LA MADONNA DI LOURDES E I MALATI: UN LEGAME STRETTISSIMO

Papa Giovanni Paolo II, nel 1993, volle istituire la Giornata Mondiale del Malato in occasione della festa della Madonna di Lourdes. Alcune persone cercarono di dissuaderlo dalla scelta dell’11 febbraio: “Nell’emisfero nord fa troppo freddo! Nell’emisfero sud fa troppo caldo!”

Ma fu impossibile farlo desistere: Giovanni Paolo II sapeva che Lourdes era nel cuore di tanti malati, conosceva l’accoglienza e il servizio a loro riservato, il conforto e la pace che ciascuno può trovare alla Grotta dove Maria si presentò come l’Immacolata, ovvero la perfetta concordanza tra anima e corpo.

“Andai in riva al Gave a raccogliere legna insieme a due amiche. Loro attraversarono l’acqua; poi si misero a piangere. Chiesi loro perché piangessero. Mi risposero che l’acqua era molto fredda. Io le pregai di aiutarmi a gettare delle pietre nell’acqua per riuscire a passare senza togliermi le scarpe; mi risposero che avrei dovuto fare come loro. Allora mi spostai un po’ più lontano per vedere se sarei potuta passare senza togliermi le scarpe. Non potei farlo. Allora tornai verso la grotta per togliermi le scarpe. Come cominciai, sentii un rumore. Mi voltai verso la prateria; vidi che gli alberi non si muovevano per niente. Continuai a togliermi le scarpe; sentii lo stesso rumore. Alzai la testa guardando la grotta. Vidi una Signora vestita di bianco: aveva un abito bianco e una cintura azzurra e una rosa gialla su ogni piede, del colore della catena del suo rosario. Quando ebbi visto questo, mi sfregai gli occhi, credetti di ingannarmi. Misi la mano in tasca, dove trovai il mio rosario. Volevo fare il segno della croce ma non potei portare la mano alla fronte: mi è ricaduta. La visione fece il segno della croce. Allora la mia mano tremava, provai a rifarlo e potei. Ho sgranato il mio rosario; la visione faceva scorrere i grani del suo ma non muoveva le labbra. Quando ebbi finito il rosario la visione disparve di colpo. Ho chiesto alle altre se avessero visto qualcosa, mi dissero di no. Mi chiesero che cosa avessi da dire. Dissi loro che avevo visto una Signora vestita di bianco, ma che non sapevo chi fosse, ma che loro non avrebbero dovuto dirlo. In seguito esse mi dissero che io non avrei più dovuto ritornarci; io dissi loro di no”

Umilissima e devota.
Bernadette Soubirous



Estratto del primo racconto autografo delle Apparizioni, indirizzato “al molto onorato P. Gondrand, degli Oblati di Maria Immacolata. A Bétarram. Questo racconto manoscritto è stato preceduto da innumerevoli racconti orali fatti da Bernadette e da molte “deposizioni” davanti a personaggi ufficiali.

La devozione è una forma elevata ed evoluta di fede.

Riescono ad essere devoti coloro che stanno lavorando per “riabilitare” l’anima all’apparato psico-fisico

La preghiera e il lavoro su di sé, sono le due chiavi che conducono i corpi inferiori a diretto contatto con l’anima e i piani superiori dell’esistenza.

E voi, state riconquistando il vostro stato d’essere?

Tanto bene

Maria Sara D’Agostini

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LITURGIA E SPIRITO: FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA

Vi sento spesso chiedermi della relazione tra liturgia e lavori su di sè e tra Anima e disciplina. Per tali ragioni ho deciso di scrivere direttamente un articolo che potesse portar chiarezza e fare luce su tutti i dubbi sullo Spirito e sulla liturgia attualmente in uso.

Ad esempio: perchè ogni giorno si segue un calendario liturgico per la Parola divina?

Buona lettura?

Un Viaggio Spirituale: L’Anno Liturgico

L’anno liturgico della Chiesa Cattolica non è solo un calendario di celebrazioni, ma un cammino spirituale che invita ogni credente a immergersi nei misteri della fede e a farne esperienza personale. È un percorso che ci accompagna attraverso le diverse stagioni della vita di Cristo, invitandoci a partecipare attivamente alla sua storia e a farla diventare la nostra.

Un Anno, Quattro Tempi, Infinite Possibilità

L’anno liturgico si articola in quattro tempi principali, ciascuno con una sua particolare atmosfera e un messaggio specifico:

  • Avvento: L’attesa Gioiosa L’Avvento è il tempo dell’attesa, un tempo di preparazione al Natale. È un’attesa gioiosa, carica di speranza, che ci invita a tenere il cuore aperto all’arrivo del Salvatore. In questo periodo, siamo chiamati a riscoprire il senso profondo del Natale, non solo come festa, ma come momento di incontro con Dio.
  • Natale: La Luce che Viene Il Natale celebra la nascita di Gesù, la luce che viene a rischiarare le tenebre del mondo. È un tempo di grande gioia, in cui celebriamo l’amore infinito di Dio per l’umanità. Ma è anche un tempo di contemplazione, in cui ci fermiamo ad ammirare la piccolezza di Dio che si fa bambino per stare vicino a noi.
  • Quaresima: Un Cammino di Conversione La Quaresima è un tempo di preparazione alla Pasqua, un tempo di conversione e di rinnovamento interiore. È un cammino di quaranta giorni che ci invita a seguire Gesù nel deserto, a lottare contro le tentazioni e a riscoprire la bellezza della semplicità e della preghiera.
  • Pasqua: La Vittoria sulla Morte La Pasqua è la festa centrale dell’anno liturgico, la celebrazione della risurrezione di Cristo. È la vittoria della vita sulla morte, della speranza sulla disperazione, dell’amore sull’odio. In questo tempo, siamo invitati a celebrare la nuova vita che Cristo ci ha donato e a farne esperienza nella nostra vita quotidiana.

I Colori della Fede

Ogni tempo liturgico è caratterizzato da un colore specifico, che ha un significato simbolico profondo:

  • Viola: Il colore dell’Avvento e della Quaresima, simboleggia la penitenza, la mortificazione e l’attesa.
  • Bianco: Il colore del Natale e della Pasqua, simboleggia la purezza, la gioia e la risurrezione.
  • Rosso: Il colore della Pentecoste e della Passione, simboleggia lo Spirito Santo, l’amore di Dio e il martirio.
  • Verde: Il colore del Tempo Ordinario, simboleggia la speranza, la crescita e la vita quotidiana.

Un Viaggio Personale

L’anno liturgico è un invito a intraprendere un viaggio personale alla scoperta di Dio e di noi stessi. È un cammino che ci porta a confrontarci con le nostre fragilità, a superare le nostre paure e a scoprire la nostra vera identità come figli di Dio.

Un Invito alla Riflessione

Ogni celebrazione liturgica è un’occasione per riflettere sul senso della vita, sulla nostra relazione con Dio e con gli altri. È un momento in cui possiamo nutrire la nostra fede, rafforzare i nostri legami con la comunità cristiana e trovare la forza per affrontare le sfide della vita.

Conclusioni

L’anno liturgico è un dono prezioso che la Chiesa ci offre per aiutarci a vivere una vita più piena e significativa. È un cammino che ci accompagna dalla culla alla tomba, un cammino di crescita spirituale che ci porta sempre più vicino a Dio.

Info e iscrizioni al seguente link

CORSO DI RISVEGLIO 1° MODULO – Dott.ssa Maria Sara D’Agostini – trasforma te stesso – trasforma la vita-

Maria Sara D’Agostini

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L’EPIFANIA: OLTRE LA SUPERFICIE, UN MISTERO DA SVELARE

L’Epifania, celebrata il 6 gennaio, è una festa cristiana che va ben oltre il semplice racconto dei Magi che portano doni al Bambino Gesù. Dietro questa narrazione si cela un ricco simbolismo, un’espressione della rivelazione divina e un invito alla ricerca interiore.

  • Epifania: un nome che rivela. La parola “Epifania” deriva dal greco e significa “manifestazione”, “apparizione”. In questo giorno, la divinità di Gesù Cristo si manifesta ai Magi, rappresentanti dei popoli pagani. È un momento in cui la luce divina illumina le tenebre, rivelando la verità e la salvezza.
  • I Magi: più di semplici re. I Magi non erano solo re, ma sapienti che, guidati da una stella, intraprendono un lungo viaggio alla ricerca della verità. Rappresentano l’umanità assetata di Dio, che attraverso la ragione e la ricerca interiore si avvicina alla rivelazione divina.
  • I doni: simboli profondi. I doni offerti dai Magi – oro, incenso e mirra – hanno un significato simbolico profondo:
    • Oro: simboleggia la regalità di Gesù, il suo potere e la sua maestà.
    • Incenso: rappresenta la divinità di Gesù, la sua natura divina e la sua funzione di mediatore tra Dio e gli uomini.
    • Mirra: allude alla passione e alla morte di Gesù, anticipando il suo sacrificio per la salvezza dell’umanità.
    • Inoltre, i 3 doni dei Magi rappresentano le 3 virtù cristiane: carità, preghiera e penitenza

L’Epifania può essere interpretata come un vero e proprio percorso iniziatico. I Magi, attraverso il loro viaggio, rappresentano l’uomo che intraprende un cammino di scoperta interiore alla ricerca della luce. La stella cometa diventa una guida spirituale, indicando la direzione da seguire.

  • La luce interiore. La stella cometa che guida i Magi può essere vista come una metafora della luce interiore, quella scintilla divina presente in ogni essere umano. L’Epifania ci invita a riscoprire questa luce e a farla brillare nel mondo.
  • La trasformazione. L’incontro con Gesù rappresenta una trasformazione profonda. I Magi, dopo aver adorato il Bambino, non tornano indietro per la stessa strada, ma scelgono una via nuova, illuminati dalla luce della verità.
  • L’universalità del messaggio. L’Epifania ci ricorda che la salvezza è offerta a tutti gli uomini, senza distinzione di razza o cultura. È un invito all’unità e alla fratellanza universale

Nonostante sia una festa antica, conserva ancora oggi una grande attualità. Ci invita a:

  • Cercare la verità. Non smettere mai di cercare la verità, di porci domande e di approfondire la nostra conoscenza di noi stessi e del mondo.
  • Aprirci al mistero. Accettare che ci sono aspetti della realtà che vanno oltre la nostra comprensione e che il mistero è parte integrante della vita.
  • Condividere la luce. Portare la luce della speranza e dell’amore nel mondo, diventando noi stessi strumenti di trasformazione e di rinnovamento.

In conclusione, l’Epifania è molto più di una semplice festa. È un invito a un percorso di crescita spirituale, un’opportunità per riscoprire il senso profondo della vita e per connetterci con la divinità che è in noi.

Cosa ne pensi di questa interpretazione? Vorresti approfondire qualche altro aspetto dell’Epifania?

Potrebbero interessarti anche questi argomenti:

  • Il simbolismo dei numeri nell’Epifania
  • La connessione tra l’Epifania e altre tradizioni religiose
  • Le celebrazioni dell’Epifania nel mondo

L’Epifania, oltre alla sua ricca simbologia legata ai personaggi e agli oggetti, cela un profondo significato numerico. I numeri, da sempre, sono stati considerati portatori di messaggi nascosti e di significati esoterici in molte culture, compresa quella cristiana.

  • I Magi: Il numero più evidente è il tre, rappresentato dai Magi. Questo numero è profondamente radicato nella tradizione cristiana, simboleggiando la Trinità divina: Padre, Figlio e Spirito Santo.
  • L’universalità: I tre Magi, provenienti da Oriente, rappresentano l’universalità del messaggio cristiano, destinato a tutti i popoli della Terra.

Sebbene non esplicitamente legato ai Magi, il numero dodici è spesso associato all’Epifania, in quanto richiama:

  • Le dodici tribù d’Israele: Simboleggiano l’unità del popolo eletto.
  • I dodici apostoli: Rappresentano i fondamenti della Chiesa.
  • I dodici mesi dell’anno: Indicano il ciclo completo del tempo e la continuità della fede.
  • Il numero sette: Spesso associato alla perfezione divina e alla completezza, potrebbe essere collegato al settimo giorno della creazione, un giorno di riposo e di consacrazione a Dio.
  • Il numero quattro: Simboleggia i quattro punti cardinali, rappresentando l’universalità e l’estensione del messaggio cristiano a tutto il mondo.

In un’ottica esoterica, i numeri nell’Epifania possono essere interpretati come:

  • Chiavi di accesso a un significato più profondo: I numeri non sono semplici quantità, ma vibrazioni che mettono in comunicazione con livelli più sottili della realtà.
  • Simboli di un percorso iniziatico: Il viaggio dei Magi può essere letto come un percorso di crescita spirituale, dove ogni numero rappresenta una tappa, una prova da superare o una consapevolezza da raggiungere.
  • Espressioni dell’armonia cosmica: I numeri nell’Epifania riflettono un ordine cosmico più ampio, un’armonia che l’uomo è chiamato a ritrovare dentro di sé.

Il simbolismo dei numeri nell’Epifania offre una chiave di lettura affascinante per comprendere i misteri di questa festa. È un invito a guardare oltre la superficie, a cercare i significati nascosti e a scoprire la profondità del messaggio cristiano.

Maria Sara D’Agostini

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IL NUOVO ANNO E I PRIMI 12 GIORNI

Bentornati sul mio sito.

A ridosso della fine dell’anno e prossimi all’inizio di un nuovo ciclo energetico, vi allego di seguito il video sui primi 12 giorni dell’anno e l’articolo sul NUOVO ANNO.

In settimana seguirà anche un video su come vivere il nuovo anno rimuovendo e trasformando i legami karmici intergenerazionali che influenzano il qui e ora

Chi ben comincia è a metà dell’opera!

Scrivetevi i propositi per il nuovo anno su carta e penna, prima della fine dell’anno corrente e andate a rivederli dopo 6 mesi e di nuovo dopo 12 mesi

VIDEO

ARTICOLO

Tanto bene

Maria Sara D’Agostini

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#ANNONUOVO #2025 #fineanno #capodanno #festa #primidellanno

ASSOCIAZIONI A CUI DONARE IL 10%: LA RICCHEZZA

Mi chiedete spesso, quando svolgo la lezione sulla ricchezza al 1° anno del corso di Risveglio, quali potrebbero essere delle associazioni ”sicure” a cui donare il 10% dei propri introiti.

Anche in virtù di questo periodo di feste e del Natale, vi elencherò a seguire alcune di queste associazioni che suggerisco e a cui dono

Rimane invariato il principio esoterico per il quale dovete sentire quali associazioni risuonano di più con voi prima di agire; questo vale per tutto non solo per la decima….

Ce ne sono molte altre di associazioni: ve ne indicherò alcune poi starà alla vostra virtù di ricercare e discernere a completare l’opera.

Intanto vi suggerisco di rileggere l’articolo sulla ricchezza pubblicato nel 2022 che trovate di seguito RICCHEZZA: RISPARMIO O PARSIMONIA? – Dott.ssa Maria Sara D’Agostini

E di rivedervi il video dedicato sul mio canale YouTube

Infine vi ricordo che approfondisco il tema ricchezza in entrambi i miei libri e al 1° anno del corso di Risveglio:

Quella inspiegabile paura di esistere

Sei il mago della tua vita

STILL I RISE
L’associazione fondata da Nicolò Govoni. L’obiettivo di Nicolò e di Still I Rise è proteggere ed educare i bambini in difficoltà in varie parti del mondo
https://www.stillirise.org/sostienici/

FONDAZIONE CASA DELL’ALBERO
Hanno realizzato due pozzi in Etiopia. Inoltre, si sono specializzati nell’aiutare i bambini di Chernobyl e accoglierli per un mese all’anno nella loro sede.
https://www.fondazionecasadellalbero.org/accoglienza-bimbi.html

L’associazione si occupa di 2 importanti patologie degenerative e estremamente invalidanti AISM e FISM | AISM | Associazione Italiana Sclerosi Multipla

associazione che si occupa delle gravi disabilità di nascita nei bambini e nei ragazzi. Aiuto loro a rendere la vita più vita Chi Siamo – Adotta un Angelo – Ce.R.S. Onlus

LE OPERE DEL PADRE

Associazione che si occupa di tutti gli emarginati e di coloro che hanno sbagliato ma vogliono recuperare il loro stato spirituale Le Opere del Padre

Tanto bene

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#donazioni #ricchezza #decima #generosita #amore

23° GIORNO DI AVVENTO – AUTOREVOLEZZA O AUTORITA’?

Bentornati a questo 23° giorno di Avvento che stiamo trascorrendo assieme, passo dopo passo.

Eccoci di nuovo assieme in questo percorso intenso e denso di stimoli e intuizioni spirituali, in cui stiamo riscoprendo il vero senso dell’Avvento: crescita spirituale e iniziativa energetica

Per me è sinonimo di estrema gioia poter condividere con voi ogni giorno spirituale dell’Avvento, nell’amore di Cristo.

Vi rammento che trovate tutti gli altri video sull’Avvento 2024 (e non solo) sul canale YouTube

In questo periodo di Avvento, mentre ci prepariamo a celebrare la nascita di Gesù Cristo, siamo chiamati a riflettere sul significato profondo della sua figura e del suo messaggio.

Oggi il commento del Vangelo del giorno, per la 23^ giornata di Avvento, avverrà attraverso questo articolo, in forma scritta.

Oggi, 23 Dicembre 2024 commentiamo il Vangelo del giorno di Luca 1, 57-66

In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati.

All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.

In questo passo del Vangelo riflettiamo sulla differenza tra Autorità ed autorevolezza che si discostano di un ottava

Zaccaria ed Elisabetta hanno utilizzato autorevolezza con i loro parenti e con chi li circondava perchè avevano deciso di seguire sempre e solo l’autorità divina.

Come sappiamo, loro hanno deciso di seguire e di fare propria la volontà divina abbandonandosi totalmente ad essa.

E’ solo il completo abbandono alla volontà divina e il contatto con Dio che vi può trasportare oltre il visibile permettendovi di assumere scelte che agli occhi degli altri saranno folli se non pazze mentre per voi saranno giuste.

La giustizia divina trionfa sempre e Luca oggi ce lo ricorda, come sempre, in modo magistrale!!

E voi, utilizzate autorevolezza o autorità? e soprattutto, seguite la volontà divina o fate di testa vostra?

Tanto bene

Maria Sara D’Agostini

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#vangelodelgiorno #vangelo #luca #avvento #natale2024

16° GIORNO DI AVVENTO: ANCORA IL VANGELO DI MATTEO

Bentornati a questo 16° giorno di Avvento che stiamo trascorrendo assieme, passo dopo passo.

Eccoci di nuovo assieme in questo percorso intenso e denso di stimoli e intuizioni spirituali, in cui stiamo riscoprendo il vero senso dell’Avvento: crescita spirituale e iniziativa energetica

Per me è sinonimo di estrema gioia poter condividere con voi ogni giorno spirituale dell’Avvento, nell’amore di Cristo.

Vi rammento che trovate tutti gli altri video sull’Avvento 2024 (e non solo) sul canale YouTube

In questo periodo di Avvento, mentre ci prepariamo a celebrare la nascita di Gesù, siamo chiamati a riflettere sul significato profondo della sua figura e del suo messaggio. Il Vangelo di oggi ci presenta un Gesù che sfida l’autorità costituita, ponendo interrogativi sulla vera natura del potere e della conoscenza. Ma cosa si cela dietro il concetto di autorità? E qual è la differenza tra autorità e autorevolezza? Scopriamolo insieme.

Oggi il commento del Vangelo del giorno, per la 16^ giornata di Avvento, avverrà attraverso questo articolo, in forma scritta.

Oggi, 16 Dicembre 2024 commentiamo il Vangelo del giorno di Matteo 21, 23-27

In quel tempo, entrato Gesù nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero: “Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?”

Gesù rispose: “Vi farò anch’io una domanda e se voi mi risponderete, vi dirò anche con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?”.

Ed essi riflettevano tra sé dicendo: “Se diciamo: ‘‘dal cielo’’, ci risponderà: ‘‘perché dunque non gli avete creduto?’’; se diciamo ‘‘dagli uomini’’, abbiamo timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta”.

Rispondendo perciò a Gesù, dissero: “Non lo sappiamo”. Allora anch’egli disse loro: “Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose”.

In questo passo del Vangelo riflettiamo sul senso dell’autorità e dell’autorevolezza.

L’autorità è una forma di manifestazione dell’ego, mentre l’autorevolezza è manifestazione dell’anima che finalmente ha il dominio sui corpi.

Il maestro Gesù Cristo parla a sacerdoti e anziani e li esorta a riflettere su ciò che viene da Dio e ciò che invece proviene dall’uomo.

I sommi sacerdoti e gli anziani del popolo si sentivano ”sotto il giudizio” del maestro nonostante non ci fosse alcun giudizio da parte sua; perchè?

Perchè i sacerdoti e gli anziani si sentivano potenti e sapienti rispetto a tutti gli altri e dunque erano convinti di conoscere la verità pur non avendo considerato la verità cristica, che proviene da Dio

Il Maestro vuole farli riflettere sul rapporto tra Dio e l’uomo

Talvolta il Maestro utilizza toni severi e decisi per scuotere le coscienze umane di chi, non vuole proprio risvegliarsi…..

Tanto bene

Maria Sara D’Agostini

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11° GIORNO DI AVVENTO: ”IMPARATE DA ME…”

Bentornati a questo 11° giorno di Avvento che stiamo trascorrendo assieme, passo dopo passo.

Eccoci di nuovo assieme in questo percorso intenso e denso di stimoli e intuizioni spirituali, in cui stiamo riscoprendo il vero senso dell’Avvento: crescita spirituale e iniziativa energetica

Per me è sinonimo di estrema gioia poter condividere con voi ogni giorno spirituale dell’Avvento, nell’amore di Cristo.

Vi rammento che trovate tutti gli altri video sull’Avvento 2024 (e non solo) sul canale YouTube

Oggi il commento del Vangelo del giorno, per l’ 11^ giornata di Avvento, avverrà attraverso questo articolo, in forma scritta.

Oggi, 11 Dicembre 2024 commentiamo il Vangelo del giorno di Matteo 11, 28-30

Matteo 11, 28-30

”Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. 29 Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. 30 Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”

Nel passo del Vangelo del giorno, il Maestro Gesù Cristo ci ricorda che imitarlo è la strada per la salvezza.

Imitare Cristo vuol dire tendere verso l’essenza cristica, verso il vero sè, la divinità presente in ciascun essere umano.

”Imparate da me”….

  • A rimanere sulla Via, la verità e la vita, senza perdere l’attenzione sul proprio sè.
  • Essere autentici, veri, completi in Dio.
  • Mettersi in ascolto di Dio; la preghiera è ascolto della voce di Dio

L’essere umano dovrebbe imparare a meditare e contemplare nel SILENZIO, è li che Dio ci parla.

Imparare a sentirsi umile, a trasformare l’ego in amore verso il prossimo

imparare ad amare e concedere all’altro di amarci. L’altro non è un partner o un amico, è Dio

Vi fate amare da Dio o ne avete paura? vi concedete di mettervi in suo ascolto, attraverso la preghiera e la contemplazione?

Già immagino cosa stiate pensando: ”ma io non ho tempo”.

E allora è giusto che rimaniate identificati con la sofferenza se non volete ritagliarvi il tempo per sperimentare la GIOIA senza limiti dal contatto con Dio

Gesù Cristo era in contatto con il Padre sempre, ogni giorno. Voi lo farete? le state facendo?

Il passo del Vangelo di oggi ci esorta a ”prendere il giogo” sopra di noi, ovvero il carico del discepolo che si mette alla sequela del Maestro, Gesù Cristo.

Ebbene, ci promette che nonostante svolgere una missione per la luce sia faticoso, la gioia non mancherà e la ricompensa sarà grande

E voi? avete deciso se mettervi al servizio della luce?

Tanto bene

Maria Sara D’Agostini

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IL MITO DI BABBO NATALE: UNA PORTA VERSO IL SACRO

Il mito di Babbo Natale, radicato in diverse culture, trascende la semplice figura di un uomo barbuto che porta doni. Rappresenta, in realtà, un archetipo universale che connette l’umanità a dimensioni più profonde della realtà.

Al di là della materializzazione popolare, Babbo Natale simboleggia uno “Spirito del Natale”, un’energia cosmica che si manifesta annualmente, portando con sé un’ondata di rinnovamento e di speranza. Questa energia, presente in tutte le culture, è percepita come una forza benefica che unisce le persone e le invita a riscoprire i valori più autentici.

La notte di Natale è considerata un momento di particolare apertura tra i mondi visibile e invisibile. Durante questo periodo, lo Spirito del Natale intraprende un viaggio energetico, portando con sé doni spirituali che vanno ben oltre i semplici regali materiali. Questi doni sono rappresentati dalle emozioni positive, dalla gioia, dalla compassione e dalla speranza che si diffondono tra gli esseri umani.

  • L’albero di Natale: Simboleggia l’albero della vita, che collega i mondi terreni a quelli celesti. Le decorazioni rappresentano i frutti di questa connessione e invitano a un’introspezione e a una ricerca interiore.
  • I regali: Rappresentano i doni spirituali che lo Spirito del Natale elargisce. Ricevere un regalo significa aprire il proprio cuore a nuove esperienze e a nuove possibilità.
  • I rituali: Lasciare cibo per Babbo Natale e le renne è un gesto simbolico che rappresenta l’offerta e l’accoglienza. È un modo per invitare l’energia dello Spirito del Natale a entrare nella propria casa e nel proprio cuore.

La figura di Babbo Natale, sebbene sia stata spesso associata a San Nicola o a campagne pubblicitarie, possiede una valenza simbolica molto più profonda. Essa ci invita a:

  • Connetterci con il bambino interiore: Recuperare la capacità di meravigliarsi e di credere nella magia.
  • Coltivare la speranza: Credere in un futuro migliore e contribuire a crearlo.
  • Esprimere gratitudine: Ringraziare per i doni ricevuti e per le opportunità che la vita ci offre.
  • Condividere: Offrire il proprio aiuto agli altri e promuovere la solidarietà.

Il mito di Babbo Natale ci ricorda che la realtà è molto più complessa di quanto appaia ai nostri sensi. Ci invita a guardare oltre la materia e a scoprire le energie sottili che permeano l’universo. Celebrare il Natale significa riconoscere la presenza di una forza superiore che ci guida e ci protegge.

Conclusione

Il mito di Babbo Natale è un invito a riscoprire il sacro nella vita quotidiana. È un invito a coltivare la spiritualità, a credere nella magia e a vivere con gioia e speranza.

Scrivete una lettera allo Spirito del Natale e se riuscite, dopo averne fatto una copia, andate ad imbucarla a una cassetta delle lettere natalizie che sono in giro per la città

Tanto bene

Maria Sara D’Agostini

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